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aprile 2019

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Per chi stasera volesse atteggiarsi a chef del pianerottolo 🤣 e preparare una cenetta romantica propongo questa ricetta che ho preso da giallo zafferano. Vi consiglio di assaporarlo caldo per apprezzarne la cremosità ☺.

Ingredienti:

350 g riso carnaroli
200 g mascarpone
800 g brodo vegetale
q.b. sale fino
50 g Grana Padano DOP
50 g spumante
1 scalogno
6 g pepe rosa
50 g olio extra vergine d’oliva
q.b. timo

Procedimento:

Iniziate a preparare il brodo vegetale. Proseguite con il soffritto: versate l’olio di oliva in un pentolino, unitevi 5 g di pepe rosa e fatelo andare a fuoco dolce per circa 5 minuti cosicché l’olio si insaporisca bene. Trascorso questo tempo, filtrate l’olio con un colino e trasferitelo, privo delle bacche di pepe, nella pentola in cui farete il risotto. Tritate finemente la cipolla, aggiungetela all’olio e lasciate soffriggere a fuoco basso mescolando per non farla bruciare e fino ad ottenere una leggera doratura. A questo punto potete aggiungere il riso. Fatelo tostare mantenendo un fuoco dolce e mescolando con una spatola per un paio di minuti. Sfumate ora con il bicchiere di spumante e successivamente iniziate ad aggiungere il brodo, incorporandone poco alla volta per cuocere il riso: ci vorranno circa 20 minuti. Potete ora aggiungere il timo e aggiustare di sale. Quando mancheranno circa 5 minuti per terminare la cottura, potete aggiungere al risotto il mascarpone e mantecarlo per amalgamare bene gli ingredienti. Spegnete ora il fuoco e unite il Grana Padano grattugiato, mescolate e mantecare bene ancora qualche secondo. Impiattate il risotto decorandolo con le bacche di pepe rosa, le noci tostate al forno e il timo ☺🥂.

Bon appétit et bonne fin de semaine 🍒

Mai che avessi preso qualcosa con “leggerezza”. Santa legeresse 😅. Nemmeno la mia parte da piccola fiammiferaia (in inglese) alle elementari. Ne ricordo ancora un pezzettino a memoria. Avevano scelto me, a discapito della secchiona della scuola, perché avevo i capelli rossi. Si, me. Anche se avevo cercato di nascondermi, come al solito, dietro i banchi (e gli stessi capelli). Ma proprio quei capelli, estroversi di natura, non mi lasciavano tregua. Urlavano al mondo che esistevo e che non ero affatto trasparente. I miei capelli rossi sono stati dei veri amici. Mi hanno sempre spinta a credere in me stessa. Spinta nel vero senso del termine. Quasi con prepotenza. Spinta a dire la mia, a non nascondermi. Beh, a volte ci ho anche provato ma finiva sempre con un: “Si, lei, con i capelli rossi”. Ho sempre potuto contare su di loro, sulla loro mano stretta alla mia: “Ci siamo noi, non ti preoccupare, fai vedere chi sei, non avere paura”. I miei capelli rossi mi hanno sempre accompagnata fino a giusto un secondo prima di andare in scena sul palcoscenico della vita. E li ringrazio. Perché ho imparato a fidarmi di loro. E non mi hanno mai delusa ❤🍒.

Quando si dice: tutto il mondo è paese 🧡. La nostra cucina mediterranea ha sposato benissimo la tradizione mediorientale di questa morbidissima crema di ceci che è l’hummus. Praticamente i ceci schiacciati con la forchetta che le nostre nonne calabresi ci invogliavano a mangiare con tanto amore perché “i legumi fanno bene assai” 😁💗. La ricetta originale prevede l’utilizzo della salsa tahina realizzata con semi di sesamo bianchi leggermente tostati. Non avendoceli in dispensa ne ho preparato una versione easy abbinandoci dei cavoletti di Bruxelles al forno. Allora, se avete il tempo di mettere ammollo i ceci la sera prima e cucinarli al mattino tanto di cappello (che bontà) ma potete benissimo utilizzare i ceci in barattolo.

Ingredienti

300 g di ceci
1 spicchio d’aglio
80 g succo di limone
35 g di olio evo
q.b. sale fino
spezie a piacere per aromatizzare

Procedimento

Semplicemente frullare tutti gli ingredienti fino ad ottenere una crema morbida senza grumi (eventualmente aggiungere un po d’acqua). Aromatizzare a piacimento con le spezie che più amate. Per i cavoletti, sbollentarli precedentemente ed in forno con olio evo e spezie a 250° per 10 minuti.

Buon appetito🥂🍒

Ciao ragazze, cercavo una ricetta veloce per smaltire delle banane mature che avevo in casa. Una ricetta senza burro che non avevo in frigo. Da degna “parigina” croissants au beurre addicted non sono solita non utilizzare il burro nella preparazione dei dolci. Ma avete provato a fare una frolla con l’olio d’oliva ? Super 😋 Vi posto la ricetta di questi gustosi muffins banana e cioccolato via Martolina in cucina – blog giallo zafferano

Ingredienti per 12 muffins

• 3 banane molto molto molto mature
• 125 ml di olio di semi
• 225 g di farina
• 100 g di zucchero di canna
• 2 uova
• 3 cucchiai di cacao amaro
• 1 cucchiaino di bicarbonato

Procedimento

Schiacciate le banane con una forchetta, mettete la purea ottenuta in una ciotola, aggiungete l’olio, le uova e lo zucchero e lavorate il composto qualche minuto con le fruste elettriche.
A parte, mescolate la farina setacciata con il bicarbonato e il cacao e unite il tutto al composto di banane, mescolando con un cucchiaio lo stretto tempo necessario ad amalgamare tutto ma senza esagerare (altrimenti il risultato non sarà soffice come dovrebbe essere !).
Riempite degli stampini da muffin per ¾  e cuoceteli in forno caldo a 200° per 15-20 minuti (dipende dal vostro forno, fate sempre la prova stecchino alla fine).

Et voilà, à bientôt 🧁🍒

Lontano dai rumori del mondo, il silenzio. Tranquillo ascolto del cuore. Non ero mai stata a Serra San Bruno. E non avevo mai visitato il Museo della Certosa. Mi ha colpito la voce assordante del silenzio. Il vento fra gli alberi. La magia dell’anima che cerca se stessa e si ritrova, in Armonia, col mondo. Ho riflettuto sull’intervento di un monaco, in proiezione sugli schermi del museo (perché la Certosa non può essere visitata ed è vietato l’ingresso alle donne). Diceva più o meno così: la pluralità di alcuni nomi non restituisce il senso profondo evocato dalla loro singolarità. Le parole, La Parola; le libertà, La Libertà; le verità, La Verità.

San Bruno e il “mare del silenzio”

Dal mare del silenzio
Ritorna come un’onda
Nei miei occhi,
E quello che mi manca
Nel mare del silenzio
Mi manca sai molto di più

Amo le parole di questa canzone. A volte quello che ci manca lo ritroviamo nel silenzio. E nel silenzio, quello che ci manca riecheggia assordante nel cuore, nell’anima. Il silenzio è riconciliatore. Ti ricongiunge con la tua natura più profonda. Quella che trascende le parole. Il silenzio è un’esigenza. Una tregua. E’ pace dei sensi. E’ riflessione, contemplazione, meditazione. Connessione. San Bruno è stato un monaco cristiano tedesco fondatore dell’ordine certosino. Poeta, filosofo, teologo, tra i suoi discepoli personaggi illustri come Papa Urbano II. Affascinato dall’esigenza di spiritualità e dalla sua vocazione, lasciata la Francia, il sommo pontefice gli permise di ritirarsi in solitudine sull’Altopiano delle Serre calabresi e fondare in quel deserto silenzioso, immerso nella natura incontaminata, il primo convento certosino d’Italia nel 1090. A proposito della vocazione di Bruno, Papa Ratzinger in visita alla Certosa nel 2011 disse: “dare tempo a Dio di operare con il suo Spirito e alla propria umanità di formarsi, di crescere secondo la misura della maturità di Cristo”. I certosini, come secoli fa, sono soggetti alla clausura. L’unica occasione di approccio col mondo esterno gli è concessa la domenica, in quell’uscita detta “spaziamento” che gli permette di ristorare corpo e mente. Ricordo che rientrata a casa riflettei molto sull’idea del deserto eremitico. E se anche Gesù si fosse ritirato a vita privata ? Noi non avremmo potuto gioire della Parola. Del suo agire. Del suo messaggio per noi. Evangelizzare, quindi, per me. Testimoniare le conquiste dell’anima che come un mare calmo ti purificano dentro e ti fanno venire voglia di raccontarlo, ancora. E crederci, insieme.

Chiesa di Santa Maria

E se ti vien fame ? 😋

Noi abbiamo pranzato da Zenzero che vi consiglio 🙂🌿🍽

via Roma 12, 89822 Serra San Bruno (VV) Italy

Apprezzando i doni naturali del territorio, e cercando sempre il confronto con la tradizione, mi impegno a valorizzare il sapore di ogni singolo alimento in una cucina fantasiosa ma allo stesso tempo equilibrata e genuina, facendo particolare attenzione alla provenienza, la particolarità e la qualità di tutti i prodotti“.

Parole dello Chef Bruno de Francesco, orgoglio per la nostra Calabria, da lui rappresentata in importanti contesti gastronomici quali l’Expo e Fico.
Quindi amici, buona passeggiata e buon appetito ❤🍒

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